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sabato 16 aprile 2016

L'Italia dei Binari Dimenticati

Sant'Arcangelo Di Romagna, 16 Aprile 2016

Adesso è tutto abbandonato. Di più, è tutto senza speranza. E’ una rovina che nessuno vuole. A un tratto lo squillo della campanella rompe un silenzio assurdo. Un’altra campanella, più lenta e lontana, ferma le auto al passaggio a livello. Si annuncia imminente l’arrivo del treno. Ma niente viaggiatori, nessuno che scende, nessuno che sale. Il capotreno col fazzoletto verde nella mano destra e il chiavistello nella sinistra guarda indietro, poi avanti, fa cenno al macchinista e il convoglio riparte quasi scusandosi di essersi fermato in una stazione fantasma

À présent tout est abandonné, sans espoir, une ruine dont personne ne veut. Soudain la sonnerie de la cloche rompt un silence absurde. Une autre cloche, plus lente et éloignée, stoppe les voitures au passage à niveau. Elle annonce l’arrivée imminente du train. Par contre, il n’y a pas de voyageurs, personne ne descend ni ne monte. Le chef du train, mouchoir vert à la main droite et verrou à la main gauche, regarde en arrière puis en avant et indique au conducteur de repartir. Le train reprend sa marche timidement, s’excusant presque de s’être arrêté dans une gare fantôme.

(A.Marcarini, M. Bottini, Ferrovie delle Meraviglie - L’Italia dei Binari Dimenticati, Ediciclo,  2012)

venerdì 1 aprile 2016

Il Treno Nella Letteratura Europea

Misano Adriatico, 1 Aprile 2016

Mi sono semprre chiesto quale fosse stata l'importanza del treno nella letteratura italiana e europea. Per trovare risposta a questa mia domanda ho pensato di pubblicare un piccolo estratto dal libro Treni di Carta di Remo Ceserani, nel tentativo di scoprire qualcosa di più interessante; è emerso questo:

Remo Ceserani, Treni di carta - L'immaginario in
Ferrovia; l'irruzione del treno nella letteratura moderna
Il dato di cui dispongo è quello di una presenza complessiva assai rara del tema del treno nella letteratura italiana dell’Ottocento, a fronte di una forte presenza delle ferrovie nel paesaggio economico-sociale del paese. Anche gli studiosi Tedeschi lamentano una scarsa presenza di tutta la tematica industriale nella loro poesia dell’Ottocento e la considerano il segno di un pericoloso distacco dell’arte dalla realtà, dovuto alla tendenza degli intellettuali e dei poeti a cercar rifugio in un paesaggio idilliaco, nostalgico, passatista; evidentemente queste caratteristiche e queste tendenze sono nella letteratura italiana dell’Ottocento ancora più forti. In secondo luogo [il mezzo di trasporto del treno] produsse una nuova figura, quella del seccatore appassionato di ferrovie. [...] Ma a cosa serviva il progresso scientifico senza un progresso morale? le ferrovie consentivano semplicemente alla gente di andare in giro, incontrarsi, ed essere stupidi insieme.

Les données dont je dispose sont celles d’une présence dans l’ensemble très rare du train au sein de la littérature italienne du XIXe siècle face à un très fort développement des chemins de fer dans le panorama socio-économique d’Italie. À ce propos, les experts du monde ferroviaire allemand se plaignent d’une faible existence de toute thématique industrielle dans leur littérature du XIXe siècle, et considèrent le signe d’un détachement d’art dangereux de la réalité en raison de la tendance des intellectuels et des poètes à se réfugier dans un monde idyllique, nostalgique et passéiste; de toute évidence ces caractéristiques sont encore plus fortes dans la littérature italienne du XIXe siècle. Par ailleurs, le monde actuel des trains a créé une nouvelle figure celle de l’importun des chemins de fer. Mais qu’est-ce que le progrès scientifique en l’absence de progrès moral? Les chemins de fer permettaient seulement aux gens de se balader, de se rencontrer et d’être tous ensemble stupides en même temps.

(R.Ceserani, Treni di Carta - L’immaginario in ferrovia: l’irruzione del treno nella letteratura moderna, Bollati Boringhieri, Torino, 2002, p.13; 35)

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